Venezia, 14 novembre 2019 – Oggi nella Sala ricreativa di via Triestina 68/B, a Favaro, si è tenuto un incontro tra il presidente dell’Ater di Venezia, Raffaele Speranzon, e gli inquilini della zona.
Presenti anche il presidente della Municipalità di Favaro Marco Bellato, il presidente e il vicepresidente del Comitato inquilini del quartiere Triestina 68, Giancarlo Cemolin e Nicola Mezzaval, l’amministratore del condominio di via Triestina, Luca Vianello, il vicedirettore dell’Ater di Venezia e dirigente dell’Area Tecnica Simone Zanardi, il responsabile del Servizio Legale e Ispettivo dell’Ater, Silvia Barendi, il responsabile del nuovo servizio sperimentale “Monitoraggio del territorio” dell’Ater, Roberto Giusto.
Un incontro partecipatissimo, una sala gremita che ha visto non solo i condòmini degli oltre 200 alloggi dello stabile Ater, sul quale verranno svolti importanti lavori, ma anche gli assegnatari delle vicine altre zone di Favaro, ad esempio degli edifici di via Monte Prabello, dove anche lì sono partiti interventi significativi agli edifici.
Numerosi i temi affrontati nelle circa due ore di incontro, in primis i nuovi correttivi previsti dalla Regione Veneto per l’applicazione della nuova legge regionale sugli alloggi pubblici. Una notizia che ha tranquillizzato gli assegnatari presenti, per la maggior parte inquilini sopra i sessant’anni d’età.
“La soglia di permanenza per le case popolari passa da 20mila ai 35mila – ha esordito il presidente dell’Ater di Venezia Raffaele Speranzon – è stata mantenuta la parola da parte della Regione, gli anziani e i disabili saranno davvero tutelati. Esprimiamo gioia e soddisfazione per questi correttivi, abbiamo trovato predisposizione all’ascolto e il risultato più importante è che tutte le fasce deboli sono state salvaguardate”.
Il presidente Ater si è soffermato in particolare sul requisito di permanenza Isee proposto dai nuovi correttivi, che riguarda gli inquilini di via Triestina. “Avevamo auspicato l’arrivo dei correttivi da parte della Regione per andare incontro alle esigenze degli inquilini in un’ottica di giustizia, il principio fondamentale della nuova legge rimane: le case popolari devono andare a chi ne ha davvero bisogno e diritto”.
“Siamo qui per dimostrare la sensibilità dell’Azienda Ater – ha proseguito Speranzon rivolgendosi agli inquilini – verso le vostre situazioni ed esigenze, e la nostra disponibilità a rispondere ai vostri quesiti”.
Numerosi i temi che sono stati affrontati nel corso dell’incontro, dal nuovo servizio sperimentale istituito dall’Ater di Venezia, il servizio “Monitoraggio del territorio”, che è stato avviato “Sulla base dell’esperienza maturata e delle informazioni rilevate nell’ambito del “Settore condomini e autogestioni” dell’Ater di Venezia – ha spiegato il responsabile del nuovo servizio, Roberto Giusto – per seguire le nuove famiglie assegnatarie e accompagnarle all’abitare negli alloggi Ater, supportandoli anche nello svolgimento delle pratiche”. Altro ruolo del nuovo servizio, partito in forma sperimentale, sarà quello di agevolare chi ha problemi di mobilità e non riesce a recarsi personalmente all’Ater a Piazzale Roma per segnalazioni di gravi problemi, quindi un’attività di mediazione con l’utenza. Gli operatori del nuovo servizio gireranno su tutta l’area metropolitana, in cui si trovano i circa 10.800 alloggi Ater, e contribuiranno al monitoraggio dello stato di salute degli edifici e della buona conduzione degli alloggi”.
Nel corso dell’incontro è stato inoltre affrontato, dal dirigente dell’Area Tecnica, Simone Zanardi, il tema della riqualificazione dell’edificio che vedrà importanti interventi manutentivi ed efficientamenti energetici, mentre l’avvocato Silvia Barendi ha toccato il tema delicato delle occupazioni abusive e del recupero delle morosità da parte dell’Azienda.
I lavori all’edificio Ater di via Triestina sono partiti nei giorni scorsi, dove è iniziata la rimozione del vecchio “cappotto” alla parete est, che sarà sostituito con quello nuovo per l’isolamento termico.
Si procederà poi con un intervento generale su tutto lo stabile, che prevede la sostituzione di tutti i serramenti e delle caldaie, il consolidamento delle superfici e la posa di un nuovo rivestimento colorato su tutte le pareti esterne. Non meno importante, l’adeguamento degli ascensori per il superamento delle barriere architettoniche.
Dopo la comunicazione del Presidente dell’Ater di Venezia, Raffaele Speranzon, per riqualificare i tre edifici “gemelli” in via Monte Prabello a Favaro, è toccato infatti anche a quello di via Triestina.
“Prosegue il programma delle manutenzioni straordinarie dell’Ater di Venezia – ha detto Speranzon – un vero piano degli investimenti per tutelare e salvaguardare gli edifici più vetusti del patrimonio immobiliare nella Città Metropolitana. Per le ristrutturazioni dobbiamo procedere secondo le direttive stabilite dai bandi che riusciamo a vincere – ha aggiunto il presidente – questo non significa che non sistemeremo gli altri palazzi ma che dobbiamo attenerci a quanto richiesto per ottenere quei finanziamenti regionali, ministeriali ed europei, sulla base dei progetti presentati dall’Ater”.
Il Consiglio di amministrazione dell’Azienda Territoriale di Edilizia Residenziale veneziana ha infatti approvato, nelle scorse settimane, con delibera, il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la ristrutturazione di 80 appartamenti Erp dell’edificio al civico 68.
Si tratta di lavori, interni ed esterni, alle parti comuni dello stabile e agli impianti, che saranno avviati in due stralci e prevedono una spesa di circa 2,5 milioni di euro. Soldi che saranno anticipati dall’Ater veneziana ma finanziati interamente con fondi ministeriali attraverso la Regione del Veneto.
A fine agosto, in via Triestina, era stato installato l’alto ponteggio sulla parete est che copre tutti i dieci piani dell’immobile e dove, negli ultimi giorni, gli operai hanno iniziato a lavorare. L’intervento finale porterà anche ad un miglior efficientamento energetico ed isolamento termico, l’obiettivo è ridurre le bollette del riscaldamento, per gli inquilini, del 40% rispetto agli ultimi due anni.
“Intendiamo avviare – ha aggiunto Speranzon– tutta una serie di interventi per sistemare e prevenire le infiltrazioni e i danni causati dal maltempo agli edifici di una certa età. Come purtroppo abbiamo visto anche in questi ultimi giorni, le precipitazioni sono sempre più frequenti, per questo abbiamo attivato un servizio di monitoraggio sul territorio che ci dia anche un quadro preciso sullo stato di salute degli edifici. Visti anche i cambiamenti climatici degli ultimi anni è più che mai necessario calibrare e pianificare le risposte dell’azienda sulle necessità manutentive, in base ai finanziamenti disponibili e a quelli che riusciamo ad ottenere da fondi europei, ministeriali, regionali e attraverso mutui bancari”.
Un momento dell’incontro tra i rappresentanti dell’Ater, guidati dal
presidente Raffaele Speranzon, e gli inquilini Ater di via Triestina 68
2,5 MILIONI PER L’EDIFICIO IN VIA TRIESTINA
Il progetto di fattibilità tecnica ed economica approvato dal Cda per il restauro dello stabile in via Triestina è stato redatto dall’Area Tecnica dell’Ater di Venezia e prevede una spesa complessiva di 2.576.100,00 euro per i lavori di manutenzione straordinaria, finanziati dal “Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (art. 4 , D.L. 28.03.2014, n. 47 – L. 23.05.2014, n. 80 – D.M. n. 9908 del 12.10.2015). Linea di intervento b, “interventi di ripristino di alloggi di risulta e di manutenzione straordinaria”.
Con l’approvazione della delibera da parte del Cda dell’Ater c’è ora il via libera alla progettazione definitiva (esecutiva) del secondo stralcio, un vasto intervento di cui sarà incaricato un Rup (responsabile unico procedimento) dell’Area Tecnica aziendale.
L’edificio di via Triestina 68 risale al 1978 e ha una superficie complessiva di quasi 9mila metri quadrati sviluppati in 10 piani: il piano terra è ad uso autorimesse, mentre il piano rialzato è ad uso portico e vani comuni e i restanti 8 piani sono ad uso residenziale con complessivi 80 alloggi abitati.
I lavori sono divisi in due stralci (analogamente a quelli di Via Monte Prabello), quelli del I° sono già in corso, partiti in questi giorni e assegnati a seguito di selezione tra tre imprese, e quindi con incarico per la demolizione e rifacimento del cappotto della parete est.
L’inizio del II° stralcio di lavori è fissato ad aprile 2020, i lavori dureranno circa un anno e la fine è prevista nel 2021.
Il limite massimo previsto dal provvedimento regionale da cui sono stati ottenuti i fondi è invece fissato al 31 maggio 2022.
GLI INTERVENTI:
L’intervento prevede lavori di manutenzione straordinaria alle parti comuni e agli impianti, e precisamente:
1) Rimozione del cappotto isolante esistente a parete e a soffitto oltre ai rivestimenti acrilici degradati presenti sulle facciate esterne dell’edificio.
2) Rimozione dell’isolamento in lana di roccia presente in copertura in quanto impregnato d’acqua e degradato.
3) Consolidamento delle superfici mediante passivazione, un trattamento che riguarda le parti in ferro (impedisce la ruggine) e ripristini con malte speciali.
4) Posa di un nuovo cappotto isolante sulle facciate e al soffitto del portico (per evitare il ponte termico) realizzato con pannelli isolanti.
5) Rifinitura esterna con rivestimento colorato.
6) Isolamento del manto di copertura mediante pannelli e impermealizzazione con doppia guaina per migliorarne l’efficientamento energetico e relativo risparmio nelle bollette.
7) Sostituzione dei serramenti esterni con serramenti più prestazionali in Pvc.
8) Sostituzione delle caldaie con caldaie a gas autonome a condensazione con eventuale adeguamento delle canne fumarie collettive e opere complementari.
9) Adeguamento degli ascensori esistenti per il superamento delle barriere architettoniche.
10) Altre opere minori di completamento ed accessori ed eventuali adeguamenti per la prevenzione incendi.
In linea generale le opere sono anche rivolte alla riduzione dei costi di conduzione degli alloggi da parte degli assegnatari e dei costi di gestione da parte di Ater. Questo grazie all’adeguamento e miglioramento impiantistico e tecnologico, con particolare riferimento alla prestazione energetica e la riduzione di almeno il 40% dei consumi registrati nell’ultimo biennio da parte degli inquilini.
Il complesso di via Triestina 68